Abstract del Laboratorio

Da alcuni anni il Laboratorio di Progetto "Open Neighborhoods" si propone di leggere, interpretare e rielaborare il valore specifico del Design degli Interni e dello Spatial Design, sondando il vasto campo aperto della ricerca progettuale relativa ai caratteri più profondi e mutevoli dell’abitare, inteso in tutte le sue estensioni, che sono all’origine delle modificazioni urbane. Tale percorso di ricerca ha avuto nel tempo una costante matrice nello sviluppo, in diverse forme, prospettive e luoghi, del concetto di rifunzionalizzazione degli spazi interni ed esterni, in un quadro che abbiamo definito di "evoluzione genetica del metabolismo urbano". Nello specifico il laboratorio NEW INTERIORS 2 (A.A. 208/19) ha affrontato il complesso tema della ricongiunzione attraverso ponti temporanei (strutture prefabbricate a secco), di quei quartieri "spaccati" dalle immense aree degli Scali Ferroviari milanesi abbandonati (nello specifico Scalo Farini, Porta Romana e Porta Genova) e attualmente in via di recupero. In questa ottica "TO BRIDGE" è emerso come sinonimo di "connessione", dove il tema dell'attraversamento è stato declinato dagli studenti in molteplici modi di vivere e raccontare il ponte. I progetti affrontano infatti diverse tematiche: dalla coltura urbana al parco sospeso, dall'esperienza sinestetica allo spazio di narrazione di un quartiere.

YoUtopia2020-08-31T23:11:43+00:00

Project Description

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YoUtopia

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Insegnamento: Contest Design Studio (Sezione I1)

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Anno accademico: 2019/2020

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Docenti: Giampiero Bosoni, Chiara Lecce, Ico Migliore

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Cultori della materia: Marta Elisa Cecchi, Rossella Forioli, Lucia Frescaroli

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Partner: Direzione urbanistica del comune di Milano

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Studenti: Mariam Chigvinadze, Daniela Cisotto, Deborah Guerini, Giordana Lucia Pulvirenti

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Scalo Farini, il più grande scalo ferroviario all’interno di Milano, si presenta come un luogo abbandonato, un buco nero, che vive solo grazie al frequente passaggio dei treni diretti alla stazione di Porta Garibaldi. Il ponte “YoUtopia” si pone come obiettivo quello di ridare vita all’area circostante creando una grande macchina capace di creare energia. Attraverso un sistema di torri dalle forme imponenti, ognuna delle quali dotate di tecnologia si produce energia rinnovabile e la si immagazzina e trasforma in corrente elettrica. L’energia prodotta durante la giornata potrà essere monitorata attraverso un’applicazione, che mostrerà in tempo reale la quantità di watt prodotti, e potrà essere sfruttata per ricaricare il cellulare nelle apposite aree, per le auto elettriche e soprattutto per illuminare il ponte di notte. Infatti, a partire dalle prime ore serali, grazie a dei led posizionati sulla struttura, sarà possibile vedere la graduale accensione della piazza centrale e del ponte.

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