Abstract del Laboratorio

La città dell’immediato post-pandemia deve essere immaginata aperta e porosa: “Si tratta di rendere più poroso l’ambiente che lega il dentro e il fuori, più orizzontale, costruirlo in modi più flessibili” (Sennet, 2019). In questa direzione si muove la rivendicazione di spazi di prossimità, dove si possa vivere, lavorare, spendere il tempo libero e fruire cultura, dove la convivialità del cibo si unisca a servizi e funzioni inedite in luoghi ibridi, mutevoli, trasformabili. Il Laboratorio ha indagato la trasformazione degli spazi ai piani terra della città, le dinamiche di relazione tra interno ed esterno, interpretando da un lato la vetrina, il marciapiede o gli stalli di sosta come una estroflessione degli spazi interni, ma dall’altro sviluppando per gli interni le loro molteplici potenzialità d’uso cogliendo la loro vocazione a essere luogo ibrido, significante, ovvero capace di esprimere, attraverso una chiara intenzione progettuale, senso e valore per chi ne fruisce. Tre locali (bar/ristoranti), in tre quartieri diversi della città, sono stati oggetto di sperimentazione progettuale, a partire dalla considerazione della loro locazione, del loro spazio architettonico e della loro utenza, ma anche esplorando traiettorie di innovazione inedite.

VENTI VENTI2021-10-16T21:06:16+00:00

Project Description

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VENTI VENTI

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Insegnamento: Laboratorio di Metaprogetto (Sezione I4)

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Anno Accademico: 2020/2021

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Docenti: Agnese Rebaglio, Alessandro Colombo, Luigi Paolo Brenna

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Cultori della materia: Giulia Sacchetti, Alessandra Troisi

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Partner: Alcuni esercizi commerciali milanesi

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Studenti: Falossi Alessandro, Mannini Francesca, Protti Fiorenza, Spada Benedetta

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Abbiamo osservato i comportamenti urbani contemporanei e progettato luoghi ibridi, mutevoli, trasformabili, che lavorano tra interno ed esterno, tra spazio privato ad uso pubblico e spazio pubblico a servizio temporaneo del privato, interpretando la vetrina e il marciapiede o la piazza come una estroflessione necessaria dello spazio chiuso. Il percorso progettuale è stato articolato in fasi successive: una fase di analisi e lettura del contesto, una fase di ricerca di best-practices e di ispirazioni progettuali e trend, una fase di sviluppo concept e progetto della sua comunicazione. Il progetto da noi sviluppato propone la riprogettazione del Bar Ruffini e la creazione di un dehor. A partire dall’analisi del quartiere e dei trend futuri abbiamo ottenuto uno spazio che ibrida le funzioni di un bar convenzionale con due nuove funzioni che hanno l’obiettivo di superare la barriera imposta dagli schermi digitali. Il bar diventa un luogo dove provare abbigliamento e accessori di negozi che hanno solo l’e-commerce e dove incontrare persone superando il limite delle chat e delle videochiamate.

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